SICILIAN STREET FOOD - Cazzilli e panelle, pani ca meusa, cartoccio frittura, panini, arancino, sfin
SICILIAN STREET FOOD - Cazzilli e panelle, pani ca meusa, cartoccio frittura, panini, arancino, sfincione, anelli di totano, panino con la mortadella, pitone con scarola, Cannolo.Sex and Food: La Dottoressa Pinuccia Barbera.Uscì dall’ascensore e si guardò intorno, osservando le tre porte che apparivano sul pianerottolo. Strinse l’impermeabile che ne copriva le forme e andò decisa verso quella centrale portandosi dietro il trolley. Sulla porta, per non suonare nel posto sbagliato, lesse la targhetta d’ottone che recitava “Dott. Pinuccia Barbera” Suonò con decisione ed udì un ciabattare ed un girare di chiavi fino a che non si apri una stretta feritoia tra i battenti della porta.“Siiii??”Fece un volto tondo con due occhi azzurrissimi ed i capelli scuri che formavano una grande nuvola riccia.“ Mi manda l’agenzia … è lei la Dottoressa…?”Gli occhi del volto si allargarono eccitati“Si … entri …”Si spostò di lato e fece entrare la donna che la superava in altezza di almeno quaranta centimetri, poi, osservando che nessuno fosse sul pianerottolo chiuse velocemente la porta.La stangona entrò dritta senza curarsi di lei, incamminandosi lungo il corridoio guardando le varie stanze che su di esso si affacciavano. Vedendo il salotto vi entrò decisa. Osservò il divano moderno in pelle e con un malcelato disprezzo un tavolino roccocò con le gambe curve disposto davanti ad esso, tra le due poltrone in pelle messe a lato. Guardò la donna con qualche chilo di troppo vestita con una vestaglia di seta color fucsia. Notò, con una certa soddisfazione che sotto la vestaglia era nuda: le avrebbe fatto risparmiare tempo.“Ha il contante?” disse la stangona sistemando la sua lunga coda di cavallo.La cicciotta ciabattò fino ad una credenza roccocò posta sotto un enorme specchio antico e prese una busta portandola alla bionda dai lineamenti asciutti e duri.“Ecco avevo preparato tutto … li conti”La stangona aprì la busta facendo scivolare il dito sulle banconote chiuse li dentro.Finita la conta sorrise.“Bene – poi con un tono deciso e severo le ordinò - sposta quel tavolo più avanti e mettiti dietro di lui” Mentre la cicciona obbediva lei si levava l’impermeabile mostrando il suo corpo longilineo dall’enorme seno che sembrava straboccare dalla sua tuta nera aderentissima. Portò il trolley a lato del tavolo e prese un righello di quaranta centimetri e largo tre e, sorridendo, battendo il righello sul palmo della mano mentre la cicciotta spostava il tavolino, una volta eseguito il suo ordine, si mise davanti a lei. Le girò intorno con uno sguardo di disprezzo. La cicciona era imbarazzata ed abbasso gli occhi. La stangona tornata di fronte alla cicciotta, con il righello appoggiato al mento di lei le sollevò il volto fino a che i loro occhi non si incontrarono. La stangona sorrise e le spostò una ciocca che le cadeva sugli occhi. Anche la cicciona sorrise ma d’improvviso l’altra le strappò la vestaglia di dosso con un ghigno. La cicciona arrossi e, restando nuda, cercò di coprirsi. La stangona fece un sorriso cattivo e appoggiandole una mano sulla testa, la spinse verso il basso facendola inginocchiare. La cicciotta abbassò gli occhi, tutta rossa in volto e, vergognandosi, si coprì con le mani il seno e il pube.“Fai schifo … - disse la stangona colpendola sull’immenso sedere con il piatto del righello – sei un ammasso di carne senza capo ne coda”E giù un altro colpoGli occhi dell’obesa si inumidirono e sulla bocca spuntò un piccolo broncio.“Come donna sei inutile … tu sei solo una schiava del cibo … - fece la stangona avvicinandosi al trolley si chinò rialzandosi con un enorme vassoio ripieno di cazzilli, arancini, sfincioni, pitoni fritti e mettendolo sul tavolino di fronte alla cicciona – sei solo la puttana del cibo e allora, fai quello che sai fare meglio, fai la puttana: mangia!”Le gridò la Mistress con fare cattivo colpendola ancora con il piatto del righelloLa cicciona allungò timidamente la mano e prese un cazzillo di patata portandolo timidamente alla bocca“Non cosi – le gridò la Mistress cattiva – mangia come veramente vorresti mangiare, con ingordigia e lussuria, come l’obesa che sei…”La cicciona incominciò ad allungare le mani a prendere cazzilli, pezzi di focaccia con le melanzane, le patate e la cipolla, pittoni ripieni di mozzarella e scarola, riempiendosi la bocca e guardando timorosa la Mistress. Quest’ultima si avvicino al Trolley prendendo un vassoio di arancini e mettendolo sul tavolino nello spazio lasciato libero dai rustici mangiati.La cicciona, con le mani pieni di cibo prese un arancino dandogli un morso mentre sul grosso seno le colava il ragù con i piselli ed i pezzi mortadella“Fammi vedere quanto sei ingorda, fai mangiare anche il tuo corpo, dagli sazio..”E preso un arancino glielo schiacciò sul seno spalmando il riso dove colava già il ragù.“Dillo che ti piace – le gridò la Mistress dando un colpo con il righello sul sedere della donna – fammi sentire quanto ti fa godere…”“Si, sono la sua schiava – disse la cicciona piangendo - lui fa di me quello che vuole, mi violenta di trigliceridi e colesterolo “e si schiacciò un arancino sul petto e schiacciandolo lo distribuì in ogni parte del suo corpo“Fammi tutto, sono la tua schiava, - continuò la cicciona osservando il riso e la crosta croccante rimaste sul suo seno mentre il sugo le scivolava sulla pancia - sei il mio signore, io vivo solo per te, sei il mio Dio”disse con devozione e disperazione piangendo ma d’improvviso chiuse gli occhi sul volto le apparve una maschera di intenso piacere. Prese un altro arancino e mordendolo se lo schiacciò sulla faccia mentre un altro lo schiacciò sulla pancia prominente scendendo verso il basso. L’altro lo fece scendere sul fondo schiena facendo colare il sugo lungo la prorompente rotondità del sedere mentre la Mistress la picchiava con il righello. Lei, per ripararsi si avvicinò al tavolino divorando come invasata un pitone e rotolandosi nei pezzi di cibo sparso sul pavimento come fanno i maiali nel fango“e ora fammi vedere quanto ti piace il tuo padrone cibo, fammi vedere quanta dignità sei disposta a perdere per esso…”“No la prego..” fece singhiozzando la cicciona, inginocchiandosi davanti alla sua padrona e guardandola. La Mistress si era già chinata sul Trolley tirando fuori una scatola che appoggiò sul tavolino e aprendola mise davanti alla dottoressa un vassoio colmo di cannoli“ No … per favore … la prego ..” incominciò a piagnucolare la cicciotta.“Tu non sei nulla per chiedere … è il tuo stomaco che comanda, la tua lussuriosa lasciva voglia di cibo, è la tua sottomessa passione per il tuo signore e padrone che ti comanda …” avvicinandosi le sollevo la testa e guardandola fisso negli occhi e dopo averle sorriso in modo cattivo le abbassò con un dito la mandibola e le ficcò d’improvviso un cannolo in bocca urlando“Mangia!!!”La cicciona quasi si soffocò piegandosi sulle ginocchia tossendo“E’ inutile che fai la scena, si vede che ti piace sentirtelo scendere in gola, ma ora è il momento di farlo godere – si avvicinò e prendendo un altro cannolo e glielo mise tra le cosce sotto al pube – schiaccialo! fagli uscire tutta la ricotta che ha”La cicciona respirava rumorosamente con il naso con in bocca ancora metà del cannolo incominciò a stringere le cosce sempre più forte.La Mistress si avvicinò e le diete un colpo con il righello urlando“più forte…” il cannolo si ruppe e la ricotta schiacciata schizzo in tutte le direzioni allargandosi sulle cosce e sui peli del pube. Nello stesso momento la cicciona lanciò un mugolio di piacere e si accasciò sul pavimento con le cosce che le tremavano ancora per l’onda di godimento che l’aveva travolta, mentre le sue mani le spalmavano addosso in maniera automatica tutta la ricotta. Ad occhi chiusi continuava a mangiare con immenso piacere il cannolo che aveva in bocca.La stangona guardò l’orologio e incominciò a chiudere il trolley e a prendere l’impermeabile. “Dottoressa se avesse bisogno di me la prossima settimana non posso venire chi si spusa me soru. Sono disponibile solo a fine mese…”Da dietro il tavolino, dove era finita la cicciona, si sentì solo un mugolio di assenso e il suono della buccia di un cannolo che si rompeva.“Si metta d’accordo con l’agenzia che mi mandano un messaggio. Ora la saluto che ho un ragioniere che mi aspetta nella pasticceria Irrera”Si sentì un altro mugolio di salutoLa stangona si avviò nel corridoio e velocemente uscì dalla porta. Nel salotto una mano della cicciona spuntò da dietro il tavolino ad esplorare il vassoio di cannoli e, toccatone uno, lo afferrò facendolo scomparire sotto il tavolino. Si sentì sgranocchiare la buccia del cannolo e un mugolio di compiacimento sottolineo l’insano gesto di dolcissimo autoerotismo. -- source link
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