Sex and Food: Il Geometra Luciano D’ArrigoIl geometra Luciano D’Arrigo vedendosi quasi vicino al por
Sex and Food: Il Geometra Luciano D’ArrigoIl geometra Luciano D’Arrigo vedendosi quasi vicino al portone di casa rallentò il passo, quasi volesse arrivarci il più tardi possibile. Guardò l’ora e decise che poteva fare un altro giro del palazzo. Si incamminò quindi passando dritto davanti al portone e, dopo una diecina di metri girò a sinistra nella stradina secondaria che costeggiava il palazzo. Il motivo dell’esitazione del geometra nel varcare la soglia di casa era nell’amorevole cospirazione che le donne della sua famiglia avevano ordito contro di lui.“Devo trovare una via d’uscita, non ce la faccio più – si ripeté per la millesima volta – io capisco che mia moglie voglia un figlio. Anch’io lo voglio e questo è sicuro. Ma in ogni cosa ci vuole il tempo suo, non è che uno arriva e tac, tac, spunta il figlio. Glielo ha detto anche la dottoressa: ci vuole pazienza! Dobbiamo fare i tentativi nel momento della sua massima fecondità! Non come all’inizio che lo facevamo tre volte al giorno, ogni giorno per quasi un mese fino a che non sono svenuto al lavoro e finalmente il dottore ha capito il nostro problema e ci ha mandato dalla dottoressa. Bisognava insistere, ma con calma, quando serviva, anche se non era una cosa semplice, come quella volta che vedendosi feconda, era venuta in ufficio per fare all’amore e lo abbiamo dovuto fare nell’archivio tra le mappe del catasto, nascosti tra lo scaffale delle mappale 16 e quello del mappale 18!.” Il geometra si passò una mano tra i capelli.“poi ci mancava la comare di Barcellona ad aumentare la confusione. Ma come si fa nel 2021, dopo che abbiamo speso 500 euro dalla dottoressa, ad andare dalla mavara a chiederle il perché e percome u figghiu nun nasci? Ma dico io, ma siamo ancora nel medioevo che crediamo ancora nel malocchio? E quella mavara che gli dice? “U masculu è debbuli, avi manciari chiossa!!” Ma comi debuli e debuli? Ma nun si putia fari i cazzi soi?” Luciano aumentò il passo esasperato dal ricordo.“Io poi debuli? Ma quannu mai aiu statu debuli? Si per un mese ho fatto il mio dovere due, tre volte al giorno! Vorrei vedere chi non ne avrebbe sofferto già dopo la prima settimana! E mia moglie che le ha anche chiesto cosa doveva fare per irrobustirmi! Quella vecchia stronza che le risponde “ Avi manciare chiossà, cosi sustanziusi e frodisiache chi ci fannu veniri a vogghia i fari all’amuri” come se fino a quel momento mangiavo paglia comu u sceccu i Giufà e a fare l’amore neanche ci pensavo”Luciano riprese a camminare lentamente ricordando il consiglio di famiglia dove la moglie con i suoceri si erano riuniti per capire che cosa poteva essere “sustanziusu” e “frodisiaco”. Ricordava poi con amarezza l’ora di discussione senza senso che ne era seguita, con argomenti come se la sadizza era abbastanza frodisiaca o se la pasta ncaciata fosse sufficientemente sustanziusa fino a che quello stordito del suocero era intervenuto con un verdetto inappellabile: “ A mulanciana è l’unicu fruttu sustanziusu e frodisiacu, specie quella supra a pasta o cucinata alla parmigiana … !” E da questa “verità assoluta” incominciò a snocciolare casi su casi di parenti, amici e conoscenti che dopo aver mangiato parmigiane avevano incominciato a prolificare peggio dei conigli di campagna. Lui voler far notare che la melanzana, quando era buona e fritta per bene su un piatto di pasta, gli piaceva, ma non è che quando la mangiava, la sua minchia (con rispetto parlando) diventava come quella di Rocco Siffredi! Si trattenne perché non avrebbe saputo spiegare ai suoceri chi era Rocco, che avrebbero sicuramente confuso con il cugino di Genova, pure lui si Rocco di nome, ma che aveva dei gusti molto diversi dal suo omonimo. Insomma, da quel momento la moglie incominciò a cucinargli solo melanzane: alla Norma, nei timballi, come involtini e polpette, alla parmigiana, e in tutta le variegate forme in cui potevano essere portate a tavola. Cercò di avere sostegno da parte dei suoi e andò a spiegare tutto alla madre che gli rispose che aveva ragione e che avrebbe parlato con la moglie e sua madre per cercare di fermare quell’assurda situazione. Detto questo gli diede da portare alla moglie due buste di plastica piene di melanzane. Luciano capì che la madre, per amore del nipotino che non arrivava, era diventata complice della moglie e della suocera. Andò dalla dottoressa spiegandole che a pranzo e a cena mangiava solo melanzane che la moglie riteneva miracolose per la fertilità e la pregò di spiegare alla moglie che non era così. La dottoressa però gli fece notare che la moglie era in uno stato d’animo particolare e che disilluderla le avrebbe fatto pensare che lui o lei avevano un qualche altro terribile difetto fisico, scatenando turbe psicologiche difficili a gestirsi in quel momento di ansia riproduttiva ed inoltre molto pericolose. Era meglio rassicurarla dandole corda, per tranquillizzarla: era il male minore! Poi lo rincuorò: gli esami andavano bene, entrambi erano in salute e non avevano problemi tale da impedire la gravidanza. Doveva avere pazienza e fiducia. Vedendo la sua faccia perplessa e sconsolata aggiunse sottovoce, perdendo per un attimo la sua fredda professionalità“Ogni figlio è un atto d’amore che si non limita al momento in cui si concepisce! Pensi all’amore che vi unisce e per esso si faccia forza.”Fu così che per amore della moglie e per evitare di farle venire strani inquietanti pensieri, si prestò all’ingrasso forzato della moglie e dei genitori. Ogni giorno era la stessa tortura! Pasta alla Norma, seguita da parmigiana o involtini di melanzana. La sera timballo di melanzana, caponata e bistecca rossa di cavallo con contorno di melanzane sott’olio con peperoncino piccante oppure melanzane grigliate con spolverata di aglio, prezzemolo e l’immancabile peperoncino. Come variante poteva avere crostini con patè di melanzane e peperoncino, o involtino di melanzana con formaggio fuso. Il tutto annaffiato da Nero d’Avola o altro vino ultra alcoolico. Ormai era ingrassato di quattro chili malgrado le maratone sessuali che doveva fare con la moglie nei posti più impensati: il bagno dell’Autogril a Tremestieri, il deposito dei palloni del campetto di calcio del Don Orione, Le ultime file del pullman dell’AST che li portava dai suoceri, la lavanderia a casa dei suoceri, la cantina a casa dei suoi. Mai una volta che la moglie fosse feconda quando erano a casa sul loro letto, nell’assoluta tranquillità e pace. Non ne poteva più! “ Basta, - si disse – devo riprendere il controllo della situazione. Così non va! Se viene difficile ingravidarsi, allora faremo come dice la dottoressa: la fecondazione artificiale e la finiamo lì. Basta cu sti mulanciani e futturi pedi pedi comi i cani! (fottere in giro come cani)”Varcò in modo deciso il portone e si preparò il discorso da fare alla moglie“Amore mio, così non può andare avanti, dobbiamo trovare un modo diverso di fare le cose: andiamo nella clinica di cui ci ha parlato la dottoressa!! Facciamo una cosa scientifica e sicura” Se lo ripeté due o tre volte cercando di immaginare la reazione e le risposte della moglie e di obiettare con fermezza. Arrivò alla porta di casa e prima di aprire si ripeté nuovamente il discorso“Amore mio, così non può andare avanti….” E quindi, risoluto entrò e aveva appena appoggiato le chiavi sulla console all’ingresso che vide sua moglie in fondo al corridoio corrergli incontro. Pensò che forse era preda di un momento di fecondità e che volesse fare l’amore sulla porta di casa“Amore … cosi … non “Ma se la ritrovò che lo abbracciava e lo stringeva tanto forte che non riusciva a parlare“Amore, amore, sono incinta … aspettiamo un bambino…”Fece lei con una voce argentina che esprimeva tutta la felicità che provava“Come…?”Chiese lui tanto stupito da non capire“Sono incinta, questa mattina appena alzata ho vomitato, allora ho fatto il test e sono incinta… guarda”E gli mise sotto il naso un tubino con all’estremità una fessura con due strisce rosa.“Vieni sei il primo a cui lo dico, ora mentre mangi chiamo le mamme, avrai fame, sei arrivato così tardi…”Ma Luciano era ancora instupidito e guardava il pezzo di plastica non riuscendo a capire dove fosse scritto che la moglie fosse incinta. Si ritrovò seduto a tavola e al pensiero del solito timballo di melanzane gli rivenne in mente il suo discordo ma con suo grande sollievo, si disse che non serviva più. “Non ho tanta fame…”Esordì sistemandosi a tavola“Ma amore devi mangiare” Gli rispose la moglie portando un piatto che adagiò delicatamente di fronte a luiRimase sorpreso e spalanco gli occhi: era un piatto di pastina in brodo! Guardò felice la moglie che gli sorrideva porgendogli il formaggio.Mentre spolverava di pecorino la pastina pensò alle parole della dottoressa, che ogni figlio era un atto d’amore. Prese una cucchiaiata di pastina e vi soffiò sopra e nel farlo il suo sguardo scivolo ad osservare quello di sua moglie che di fronte a lui gli sorrideva felice. Se era un atto d’amore lei, aveva capito il suo. -- source link
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