perdita [pèr-di-ta] s.f.privazione o smarrimento di qualcosa; derivato del verbo perdere, seconda co
perdita [pèr-di-ta] s.f.privazione o smarrimento di qualcosa; derivato del verbo perdere, seconda coniugazione, transitivo. Uno si aspetterebbe che una perdita fosse una questione di sottrazioni e non di aggiunte, giusto? Vallo un po’ a dire al tizio del piano di sotto che, d’un tratto, vede spuntare il muschio sul suo soffitto. Perdersi d’animo è, dopo la muffa, la seconda conseguenza più diretta di una perdita nelle tubature; nell’immediato futuro si possono perdere anche la testa, il senno e perfino il sonno. Se la situazione è tesa fra la muratura di casa allora meglio uscire: sarà utile per ricordarsi che il disagio è sulle bocche e nelle vetrine di tutti. Le cose vanno un po’ meglio nei parchi, diventati ormai da qualche tempo il rifugio prediletto delle mie antiche velleità professionali: mi siedo e leggo tutto quel che non so (più) scrivere, sollevando lo sguardo dalle pagine quel tanto che basta per notare famiglie di turisti sperduti col cappello, comitive di anziani che fanno stretching, l’incontro clandestino di due amanti. Non m’illudo, tuttavia, che sbirciare la perdizione altrui sia un modo per ‘ritrovare me stessa’ e non m'illudo nemmeno, se è per questo, che l'espressione continui a significare qualcosa anche una volta estrapolata della sceneggiatura di Mangia, prega, ama. -- source link