L'ultima volta che ho aperto queste pagine ero lì lì per scrivere una recensione di Pacific Rim poi
L'ultima volta che ho aperto queste pagine ero lì lì per scrivere una recensione di Pacific Rim poi però no, ho cambiato idea, tanto ne parlavano già tutti e per giunta dicevano tutti la stessa cosa, ovvero che leimmaginisonounospettacolomaidialoghisonounascoreggia, che poi è quel che ho pensato anch'io quando l'ho visto al cinema: la scena in cui il robottone ruba un mazzo di container e lo fracassa sulle mascelle del mostrone vale buona parte del film, al resto ci pensa la mai abbastanza compianta coppia di piloti russi. Eppur mi son detta: che senso ha? Qui non si può mica continuare a vomitar parole, peraltro sempre le stesse, su argomenti di cui parlano già tutti. Per trovare cose nuove, forse, bisogna andare a rovistare tra quelle vecchie e quando dico vecchie, perdìo, non intendo vintage: intendo proprio vecchie. Vecchie come i vecchi nelle case di riposo che sanno più di disinfettante-sopra-piscio-stantio che non di talco Felce Azzurra, vecchie come le memorie sfuggite alle maglie del tempo ormai slabbrate e diventate smagliature. Vecchie come gli anziani, aggettivo quest'ultimo che col suo falso côté eufemistico-attenuativo non risolve la realtà dei fatti: anziani saranno i trentacinquenni che smettono di bere e fumare, i vecchi sono vecchi e dovrebbero essere assai fieri di esserlo. Alcuni lo sono, qui e nelle innumerevoli Ville Arzille spuntate un po’ ovunque in tutta Italia: pascolano lenti in gambaletti e ciabatte e si farebbero anche fotografare volentieri se non fosse per gli sguardi ferini delle infermiere, candide virago che ti schivano o ti strattonano a seconda delle occasioni ma sempre con piglio comasco-decisionista, talvolta anche al di fuori della provincia di Como. I vecchi invece ti salutano, ti mandano baci, ti chiamano bella gioia o signorina, a differenza delle commesse diciannovenni di Tezenis per le quali, a partire dall'esatto istante in cui passi i venticinque, sei invariabilmente diventata una “signora”. Ogni cosa diventa sfocata e attutita fra questi corridoi lucidi, lindi vestiboli del riposo eterno: chi vi passeggia ha visto esplodere prima le bombe e poi il boom economico, ritrovandosi a guardare con aria distante e interdetta generazioni di nipoti senza lavoro nonostante i presunti miracoli di quell'internet lì. Non si struggono, non è più affar loro e non li biasimo di certo; più Pacific Rim, o margine pacifico, di così. -- source link