«La società russa non capisce ancora la portata della catastrofe militare in #Ucraina.
«La società russa non capisce ancora la portata della catastrofe militare in #Ucraina. Questo è chiaramente facilitato dal fatto che le autorità russe nascondono i dati sulle perdite - solo una parte di esse è riconosciuta ufficialmente. Quei russi che hanno accesso a informazioni indipendenti e vogliono vedere la verità, capiscono che l'esercito russo è diventato una vittima del piano folle di Vladimir Putin e della sua stessa corruzione che ha prosperato per molti decenni». A parlare è Kirill Martynov, vicedirettore di “Novaja Gazeta”, il quotidiano diretto dal Premio Nobel per la Pace, Dimitri Muratov e che nel passato recente pagò col sangue di Anna Politkovskaja, colonna del giornale, la sua passione per la libertà e i diritti.«Il futuro della Russia è tragico. Abbiamo iniziato una guerra senza senso, la pagheremo con un regime fascista nel nostro paese e forse con il collasso dello Stato stesso. Credo che quello che stiamo vivendo ora sia il vero crollo dell'URSS, perché nel 1991 era solo una leggera rincorsa. L'oligarchia russa è cambiata negli ultimi decenni. Ora Putin è l'unico “proprietario privato” in Russia, e il grande business può esistere solo perché Putin lo permette. Da un lato, le sanzioni stanno spaccando questa alleanza, ma dall'altro, stanno costringendo coloro che non hanno un posto dove andare a dimostrare una sempre maggiore, insopportabile fedeltà al regime. Penso che una spaccatura nelle élite sia abbastanza probabile se i costi della guerra per i funzionari corrotti superano significativamente i potenziali guadagni provenienti da questa fedeltà. Ma mi sembra che il destino della Russia sia nelle mani dei suoi cittadini, non delle élite. Affinché le élite si sollevino contro Putin, hanno bisogno di un chiaro sostegno pubblico». L'intervista continua sul nostro sito https://bit.ly/3JdeUN1da L’Espresso -- source link